Il mercato dei veicoli di provenienza estera è cresciuto particolarmente negli ultimi anni ma, se non ci si affida a professionisti, si potrebbe incorrere in spiacevoli inconvenienti o perdere tempo e denaro inutilmente.
Spesso questi veicoli vengono importati da importatori professionisti che si occupano di tutti gli aspetti burocratici, dalle operazioni fiscali a quelle tecniche.
Se però vi capita di trattare direttamente l’acquisto di un veicolo all’estero siamo in grado di seguirvi per tutto l’iter necessario per effettuare l’immatricolazione in Italia.
Effettuare tutte le operazioni correttamente consente di evitare di correre il rischio di non riuscire ad immatricolare il veicolo o di dover impiegare tanto tempo prima di iniziare a circolare.
Per arrivare all’immatricolazione in Italia (nazionalizzazione) bisogna superare due forme di controllo: quello fiscale, eseguito dall’Agenzia delle Entrate, e quello tecnico, eseguito dalla Motorizzazione.
Per superare il controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate è necessario:
produrre la fattura/contratto d’acquisto
dimostrare la modalità di pagamento
fornire copia del documento del venditore estero (se si tratta di un privato)
effettuare il censimento del numero di telaio presso un’agenzia abilitata
Per superare il controllo tecnico è necessario:
Carta di circolazione estera in originale (se divisa in 2 parti servono entrambe)
Certificato di Origine Comunitaria (C.O.C.) o scheda dati tecnici
Raccolta tutta la documentazione bisogna rivolgersi ad un’agenzia autorizzata per la creazione del fascicolo digitale che dopo essere stata convalidato dalla Motorizzazione porterà all’emissione del Documento Unico di Circolazione.
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